Alzheimer, la “comunità amica” contro l’isolamento sociale
“C’è una cattiva gestione della malattia anche da parte delle famiglie perché chi si prende cura dei malati non è formato a una relazione così difficile. Servono nuovi modelli come le comunità amiche, luoghi in cui le persone prendano coscienza di cosa significa questa malattia non avendone paura e aiutando i pazienti a elaborare una vita il più normale possibile”, spiega Luisa Bartorelli (Alzheimer Uniti Roma) durante il convegno “Il declino cognitivo e le demenze: il dovere di aprire strade nuove” organizzato a Roma dal professor Capobianco insieme alla Asl Roma 2 in occasione della Giornata mondiale dedicata a questa malattia